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Non mi riferisco all’omonimo film di Spielberg , ma al terminal 4 dell’aeroporto di Madrid , per altro molto bello , dove ieri abbiamo trascorso dieci ore di attesa , dovuto alla cancellazione dei voli per Milano .

(A Milano , infatti , era in atto uno sciopero generale che ovviamente coinvolgeva anche i controllori di volo , il personale aeroportuale ecc.)

La giornata era bellissima e attraverso le vetrate si poteva ammirare la Sierra , per il resto , ci si annoiava un po’ .

A furia di vederci camminare avanti e indietro i commessi dei duty-free ormai ci sorridevano e abbiamo fatto anche amicizia con un paio di ristoratori simpaticissimi.
Insomma , ci sentivamo come Tom Hanks , nel film.

L’aeroporto Adolfo Suárez , Madrid Barajas , che per estensione e’ considerato il piu grande del mondo , e’ molto moderno , con personale efficiente e molto professionale.

Partendo qualche giorno prima da Malpensa avevo creduto fossero state allentate le misure di sicurezza da far osservare ai viaggiatori perche’ , una volta depositati i cappotti , le borse e gli oggetti metallici sugli appositi tapis-roulant , ci avevano fatto ricuperare velocemente i nostri effetti e fatto imbarcare senza ulteriori controlli .

A Madrid , invece , ogni passeggero , dopo essersi tolto le scarpe , viene perquisito individualmente e il suo bagaglio passato al setaccio: a me , hanno sequestrato delle forbici , che neanche sapevo d’avere , da un necessaire in valigia ( e c’erano anche all’andata….)

Visto che ci sono delle regole da rispettare , ritengo più corretto questo comportamento che non quello italiano.

C’è tanto da osservare in un aeroporto:
Dall’efficienza degli operatori , al tipo di servizi a disposizione , al flusso ininterrotto dei passeggeri, la cui provenienza e’ facilmente deducibile dal vestiario che indossano….
Ieri c’erano delle boliviane con poncho e “bombetta” , delle ragazze brasiliane che parevano pronte per la piscina , e un numero impressionante di bambini tutti belli e “normali” , a parte le due bimbe italiane che sembravano uscite dalle pagine di Vogue International….

Ovviamente avrei preferito impiegare quelle dieci ore a visitare più approfonditamente Madrid , invece di passeggiare su e giù con bagaglio appresso , o di stare appollaiata sulle dure sedie dell’aeroporto , ma alla fine e’ andato tutto bene e…”All’s well , what ends well ” , come diceva anche Shakespeare ….

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